Linee guida

Progettare esperienze
di Educazione Sostenibile
e Trasformativa
I 10 punti del Manifesto individuano le caratteristiche principali di una Educazione sostenibile e trasformativa (EST), così come è stata sperimentata e discussa durante il percorso di formazione, mentre qui di seguito riportiamo alcuni consigli e riflessioni, che pensiamo utili per immaginare e realizzare un proprio percorso di EST.
1.Non essere soli
È difficile portare avanti da soli un’azione educativa sostenibile e trasformativa. È necessario almeno un collega che condivida la proposta operativa, o meglio ancora che nella scuola si formi “un gruppo di ricerca insieme” che si confronti regolarmente e discuta proposte e risultati. Il gruppo può più facilmente pianificare e monitorare il percorso di progetto, in modo da identificare gli “snodi”, quei momenti cruciali attraverso cui si riconoscono aggiustamenti o cambiamenti di rotta necessari, per adattare meglio il progetto alle caratteristiche del contesto in cui si agisce.
2.Agire per il cambiamento
Un progetto di EST affronta le sfide della sostenibilità attraverso azioni concrete, nella scuola e sul territorio. L’informazione, per quanto seria e approfondita, da sola non basta e deve accompagnare l’azione, la sperimentazione di “pratiche” di sostenibilità. L’EST è volta a promuovere il cambiamento, perciò opera su problemi reali o su bisogni a cui dare risposta. Le azioni devono esplorare possibili modifiche di comportamenti, procedure, atteggiamenti, relazioni.
3.Vivere i valori
Le pratiche di EST non possono limitarsi a “esibire i valori” ma devono tendere a “metterli in azione”, con coerenza, e tutti coloro che sono coinvolti in pratiche di EST nella scuola (docenti, dirigenti, personale Ata, enti esterni… ) devono mettere in atto comportamenti sostenibili e trasformativi.
4.Ricerca-Azione
L’innovazione, e soprattutto quella necessaria a una EST – che non ha programmi ma obiettivi di “incidenza sulla visione del mondo” da parte degli studenti – ha bisogno di Ricerca e Riflessione sulla propria Azione Educativa. La Ricerca-Azione richiede di raccogliere dati da tre diversi punti di vista per poterli mettere a confronto e riflettere su come proseguire:
- Il punto di vista dell’insegnante: la sua programmazione e soprattutto il suo diario, quello in cui annota non solo quello che farà in classe, ma anche quali reazioni ha suscitato, gli imprevisti, le differenze tra quello che si era proposto di fare e quello che si è realizzato, gli interventi significativi da parte degli studenti, le relazioni che si instaurano nei gruppi, ecc.
- Il punto di vista degli studenti, che può essere raccolto in vari modi: opinioni e proposte riportate in un tabellone, un dibattito registrato, risposte a questionari non solo di valutazione ma anche anonimi e di opinione o di gradimento…
- Un punto di vista esterno, di qualcuno – un collega, un amico critico1 – che conosce e condivide il progetto e che osserva “la relazione” tra insegnante e studenti.
Il confronto tra punti di vista deve riguardare soprattutto le fasi salienti e gli snodi del progetto. La Ricerca sulla propria Azione è un processo iterativo, che aiuta a riflettere sul percorso che si sta svolgendo, ad affrontare gli imprevisti e a coglierne le potenzialità. Una EST è infatti consapevole degli imprevisti che l’aspettano se imbocca una via diversa da quelle consolidate, e sa accettare l’incertezza e cogliere l’occasione, quando si presenta, di ri-orientare il proprio progetto.
5.Riflettere sulle parole
Concetti come quelli di incertezza e rischio sono tipici delle pratiche innovative dei progetti di EST, ma sono anche propri del contenuto di queste pratiche, come le azioni che hanno a che fare con i temi della Sostenibilità. Analogamente ci sono altri concetti che compaiono in ogni progetto di EST e che bisogna affrontare sia nelle pratiche che nei contenuti. In particolare, i concetti di limite e di vincolo – che spesso vengono visti, e non solo dagli studenti, come ostacoli alla propria libertà e creatività. Occorre ragionare su come vincoli e limiti non solo facciano parte di ciò che ci mantiene in vita (vincoli fisici, biologici, ecologici…) ma anche del nostro ben-essere e della nostra libertà. Senza vincoli e regole, senza limiti e spazi definiti non sarebbe possibile fare musica, giocare a calcio, o a qualsiasi gioco o videogioco…. non sarebbe possibile la convivenza.
6.Interdipendenza
Incertezza, vincoli e limiti fanno parte del gioco della Vita. Della nostra vita e della vita del Pianeta di cui l’Umanità sta, solo da poco, scoprendo le interconnessioni. “Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi?” si domandava anni fa Gregory Bateson. Essere consapevoli della connessione dell’Umanità con il Pianeta e con tutti gli esseri che lo abitano è al primo posto nel Manifesto di questo Progetto. Ed è anche un elemento chiave delle competenze Green: riconoscere la complessità.
7.Metafore
Le metafore, come quella delle “Caravelle verso un Mondo Nuovo” che ha guidato il progetto, aiutano a spostare il punto di vista dal quale guardiamo le cose, a cercare nuovi significati e nuove soluzioni. Le metafore marine che corredano ogni punto del Manifesto invitano a vedere il processo educativo come un viaggio, di scoperta ma anche di adattamento reciproco, attraverso il quale imparare a navigare – anche controvento – e a farlo assieme. Le metafore sono sempre parziali e la “scoperta di un Mondo Nuovo” ha rappresentato per noi la ricerca di un futuro in cui tutta la Popolazione del Pianeta possa vivere in Pace e Prosperità, collaborando come Partner. Condividere questa meta, per gli insegnanti coinvolti ha voluto dire non solo condividere una Visione di Futuro e del proprio ruolo di change makers, ma anche i Valori per i quali la fatica del percorso abbia un senso.
8.Valutazione formativa
In questo percorso gli studenti non sono in competizione se non con sé stessi, su quello che riusciranno a fare. La qualità dei processi e dei prodotti che si vuole raggiungere viene discussa e concordata prima e non dopo le valutazioni. Quello che viene valutato sono soprattutto i progressi e i contributi al lavoro collettivo, anche attraverso strumenti di autovalutazione degli studenti.
9.Competenze per gli insegnanti
Portare avanti l’EST richiede che anche le azioni dei docenti siano sostenibili e trasformative. Per questo è necessaria una formazione continua e un confronto non solo tra colleghi, anche di scuole differenti, ma con chi sul territorio agisce per costruire Comunità Sostenibili. Per gli insegnanti, come per gli studenti, sono necessarie Competenze Green. Tra le diverse proposte rivolte agli insegnanti, un progetto europeo – A Rounder Sense of Purpose2 disponibile in italiano – ne propone 12, che anticipano le Green Comp per gli studenti. Alcune – Empatia, Creatività, Spirito Critico, Prendere decisioni in condizioni di incertezza, Promuovere l’Azione… – sono particolarmente importanti in un progetto di EST.